Cerchiamo di analizzare le caratteristiche delle batterie di accumulo offerte per il residenziale, evidenziandone le principali. Prenderemo in esame due schede tecniche di prodotti differenti, installate nella medesima configurazione.
Come anticipato nell’articolo precedente, esistono due diverse tipologie di connessione nei sistemi fotovoltaici. Noi andremo ad analizzare gli accumulatori idonei al collegamento sul lato DC.
Le batterie che prenderemo in esame in questo post, per analizzare i dati della scheda tecnica e le loro effettive caratteristiche sono:
- Produttore BYD, modello HVM. Un sistema di accumulo scalabile, costituito da un modulo BCU di interfaccia e moduli batteria da 2,76kWh (energia totale).
- Produttore LG Chem, modello RESU 400V. Modulo batteria compatto (è stato presentato recentemente il sistema modulare). LG presenta due capacità su questo modello di batteria, 7kWh e 10 kWh (energia totale).
Dati scheda tecnica batterie di accumulo BYD – HVM
Il battery box HVM è composto da 3 a 8 moduli, collegati in serie per ottenere una capacità utilizzabile da 8,3 a 22,1 kWh. Fino a tre “torri” batteria HVM in maniera equivalente possono essere collegate in parallelo. Consente quindi una potenza massima di 66,2kWh. Tipologia delle celle – Litio – Ferro – Fosfato (LFP), senza cobalto.
1 – Vengono identificate le diverse configurazioni, per singolo battery box. Infatti possono essere impilati fino a 8 moduli batteria da 2,76 kWh.
2 – Energia disponibile – Le batterie al litio, solitamente sono progettate per non essere mai scaricate al 100%; poiché ne graverebbe sul loro funzionamento futuro. Questo blocco, solitamente, è impostato da fabbrica grazie a impostazioni software che gestiscono i flussi di carica e scarica. Qui su questa scheda è identificato il valore massimo che può essere ceduto realmente.
Molto importante da sapere… Le batterie hanno una loro Energia o potenza disponibile, però in un sistema con accoppiamento su lato DC, è l’inverter che ci da il reale valore di potenza massima erogabile dalla batteria nello stesso momento… solitamente, questo valore è circoscritto alla potenza di conversione dell’inverter. Quindi un inverter dimensionato per 6kW, potrà ridarci 6kW di potenza a fronte di una energia disponibile magari maggiore.
3 – Le correnti di uscita massima e di picco, sono quei dati che ci permetterebbero di conoscere la reale capacità in Ah come nelle batterie di accensione delle nostre auto. In questo caso BYD, non esprime la corrente di scarica nel tempo, ma ci mostra un dato di picco che ci può interessare relativamente. Sarebbe la corrente di spunto che ha la nostra batteria.
Il dato comunque è importante per l’accoppiamento con la macchina inverter. Quindi se a noi interessa relativamente, interessa un po’ di più alle protezioni di interfaccia.
4 – Tensione nominale e operativa, nello stesso modo, sono dati che interessano i produttori e i certificatori maggiormente. Dobbiamo però sapere, che a livello di mercato, non tutti gli inverter fotovoltaici anche se compatibili sono installabili con tutte le configurazioni possibili di batterie. Infatti qui vengono proprio espressi i diversi range delle tensioni di funzionamento.
4 –5 – 6 – 7 – 8 – Vengono in ordine: La chimica della cella, in questo caso è una LFP… importante? Si diciamo che è importante dal punto di vista sicurezza e dello smaltimento, anche se più da prendere in considerazione è il dato successivo cioè l’efficienza. Sappiamo che una batteria LFP solitamente ha una efficienza del 90%, in questo caso è stato dichiarato del 96%.
Proseguendo troviamo le certificazioni del prodotto, le sue applicazioni possibili:
- On grid, quindi in sistemi connessi in rete
- On Grid + Backup, quindi è in grado di erogare all’inverter la potenza necessaria in caso di blackout.
- Off Grid, cioè in sistemi connessi a isola.
Quando si parla di inverter compatibili, come abbiamo detto più volte, non tutti gli inverter sono configurabili con tutte le tipologie e potenze di batteria. Ci sono infatti appositi certificati su questi accoppiamenti.
Dati scheda tecnica batteria LG CHEM RESU 400V
Come seconda batteria, non per importanza (sottolineo), vediamo la scheda tecnica della Batteria LG CHEM RESU, nella sua versione ad alto voltaggio 400V. A differenza della precedente, il BMS (battery management system) è integrato nella case e gestisce ogni singola cella della batteria.
Il sistema è espandibile? Ni… la batteria è un modulo, però per gli inverter la gestione è un po’ differente. Infatti solitamente ad una uscita inverter, corrisponde un modulo batteria. Quindi, ipoteticamente si potrebbe pensare di installare più inverter quante sono le batterie. Sicuramente se dobbiamo considerare i costi, c’è strada da fare.
LG presenta celle ai polimeri di Litio Li-NMC (nichel, manganese e cobalto). Indiscusso è l’ingombro della batteria per potenza in storage.
Come visto precedentemente, in ordine leggermente diverso, vediamo:
1 – Energia totale e utilizzabile, qui viene proprio identificato il delta di cui parlavamo precedentemente. Quindi abbiamo la capacità in energia della batteria e l’energia che lei è in grado di cedere in un ciclo di scarica.
2 – Capacità, anche su questo dato, LG è molto più “commerciale” e ci espone chiaramente il valore in Ah. Quindi la corrente nel tempo come nei dati di una batteria al piombo per l’avviamento delle auto.
3 – Tensione nominale e gamme di tensioni, Come visto precedentemente, vengono evidenziate le tensioni di funzionamento dei diversi modelli di batteria. Questo infatti ci spiega il perché un marchio come Solaredge accetti un modello mentre SMA un altro.
Tralasciamo dimensioni e peso, tra le migliori sul mercato paragonate all’energia immagazzinabile. Un’ eccellente densità energetica.
7 – Certificazioni, sono i certificati che la batteria ha ottenuto dai vari organi competenti.
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