Se stai pensando a installare un fotovoltaico per la tua casa, per i tuoi uffici, per l’azienda, per il tuo negozio, per la tua fabbrica, per un ristorante, hotel, albergo, B&B, o per un centro commerciale, ecco una guida per capire meglio quali sono gli aspetti più importanti in un impianto fotovoltaico, se è fattibile nel tuo caso e come procedere.
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Come è fatto un impianto fotovoltaico?
In un impianto fotovoltaico, le celle sui pannelli esposti alla luce solare convertono l’energia solare in energia elettrica. La tensione generata viene convertita da uno o più inverter, la cui funzione è di trasformare la corrente per poterla impiegare nei nostri sistemi elettrici tradizionali.
Se non utilizzata immediatamente, la potenza generata può essere accumulata in batterie apposite, che hanno la funzione di fornire corrente quando il sole non c’è e le celle sono impossibilitate alla conversione. In alternativa l’eccesso di energia generata può essere immesso nella rete elettrica nazionale, in accordo con l’ente gestore.
Perché ogni impianto fotovoltaico è configurato diversamente?
Per dimensionare e installare correttamente un impianto fotovoltaico è necessario conoscere il profilo dei consumi elettrici effettivi o ipotetici, in quali ore, con quali dispositivi e quali picchi. P.es. , in una casa che viene lasciata vuota di giorno e che alla sera/notte utilizza lavatrici, condizionatori, asciugatrici, etc. potrebbe essere una soluzione prevedere l’installazione di batterie di accumulo, per migliorare il proprio autoconsumo.
Diversamente, in una azienda che opera soprattutto durante la giornata e che durante la notte, sabato e domenica è chiusa, le batterie possono essere un tema secondario, mentre configurare lo scambio sul posto diventa un tema importante per ottenere ricavi dall’energia prodotta in eccesso.
Come si classificano i pannelli fotovoltaici?
La principale caratteristica per classificare i pannelli fotovoltaici è la tipologia delle celle che lo costituiscono. Le celle, che impiegano il silicio per la conversione, possono essere in silicio monocristallino, policristallino o in silicio amorfo.
Che differenza c’è tra un pannello monocristallino, policristallino e film sottile?
La differenza tra i vari tipi di pannello fotovoltaico è direttamente riconducibile al rendimento delle celle che lo compongono, che può essere più o meno elevato:
- I pannelli monocristallini sono i pannelli che, a parità di superficie, forniscono il miglior rendimento. Nel caso si disponga di poco spazio per installare il proprio impianto fotovoltaico, scegliere pannelli monocristallini consente di ottimizzare la produzione di energia, producendo più potenza in meno spazio.
- I pannelli policristallini utilizzano celle con efficienza e costi inferiori rispetto ai monocristallini. Di conseguenza, per raggiungere la medesima potenza di un impianto con pannelli monocristallini, un impianto con pannelli policristallini richiede più spazio, consentendo un certo risparmio. In generale, i pannelli policristallini sono il dispositivo ideale se non si hanno problemi di spazio da adibire all’impianto fotovoltaico.
- I pannelli a film sottile sono anch’essi meno efficienti rispetto ai pannelli monocristallini, ma per la loro caratteristiche di flessibilità e facilità di installazione consentono la realizzazione di impianti fotovoltaici dove non sarebbe possibile altrimenti. P.es. i pannelli a film sottile possono essere usati per ricoprire l’intera facciata di un edificio, consentendo soluzioni architetturali spesso molto efficaci e suggestive.
Che impianto fotovoltaico ci vuole per una casa?
Nella maggioranza degli edifici ad uso civile, per i normali utilizzi domestici, sono sufficienti 3kW di energia elettrica. Installare un impianto fotovoltaico da 3kW o 6kW è quindi la soluzione più richiesta per le esigenze di una famiglia.
Quanti pannelli fotovoltaici devo installare per avere 3kW di potenza?
Per un impianto base da 3kW, allo stato attuale della tecnologia e ipotizzando esigenze medie, è opportuno progettare un impianto di superficie di 20 m2 , attrezzato con 10 pannelli monocristallini da 1,6 x 1,1 m, ciascuno da 300 Wp.
Ovviamente, la potenza complessiva dell’impianto dipende dalla superficie a disposizione. Maggiore è la superficie attrezzata a pannelli, più pannelli possono essere installati, maggiore sarà la potenza generata.
Le caratteristiche del pannello sono però decisive. Alcuni pannelli forniscono prestazioni maggiori degli altri e producono più potenza a parità di dimensione. Esistono anche pannelli bifacciali con proprietà innovative; utilizzare pannelli innovativi come questi permetterebbe, con un investimento maggiore, di ridurre la superficie da attrezzare a pannelli.
Come è possibile guadagnare rivendendo la corrente prodotta in eccesso?
Quando un impianto fotovoltaico produce energia in eccesso ed è collegato alla rete elettrica nazionale, allora l’impianto è denominato on-grid, ed è possibile cedere la corrente prodotta immettendola in rete; in questo caso si parla di impianto on-grid con scambio sul posto. Se invece l’impianto fotovoltaico non è collegato con la rete elettrica nazionale, si parla di impianto off-grid e lo scambio sul posto non è possibile.
Gli impianti fotovoltaici on-grid con scambio sul posto sono oggi la scelta più tradizionale e diffusa. Normalmente, un impianto con scambio sul posto mira a consumare l’energia nel momento stesso in cui viene prodotta e cede l’energia in eccesso all’ente fornitore (Enel, Terna, A2A, etc.). Durante la sera e la notte, quando la produzione dal proprio impianto fotovoltaico non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico previsto, l’energia necessaria al proprio fabbisogno verrà normalmente acquistata dall’ente fornitore, prelevandola dalla rete elettrica.
Chi mi paga la corrente che scambio sul posto?
Il GSE – Gestore Servizi Energetici è un ente statale che, tra le altre cose, si occupa di gestire i pagamenti verso chi ha un sistema fotovoltaico e auto-produce energia elettrica. Se hai un impianto fotovoltaico con scambio sul posto, il GSE ti riconoscerà un compenso per l’energia ceduta a un ente fornitore nella rete elettrica nazionale. Il compenso sarà maggiore se l’energia che hai immesso la “ricomprerai” in un momento successivo dal medesimo ente. In pratica, il GSE ti incoraggia non solo a immettere energia elettrica, ma anche a ricomprarla successivamente.
In ogni caso, la strategia più efficiente che suggeriamo di adottare è di sfruttare al massimo l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico nei momenti di maggior produzione per i propri usi, eventualmente accumulandola in batterie, e tenere lo scambio sul posto solo come possibilità aggiuntiva secondaria.
Come rientro economicamente dalle spese di un impianto fotovoltaico?
Normalmente, è possibile recuperare le spese effettuate per realizzare un impianto fotovoltaico; anzi, è possibile rientrare completamente dalle spese effettuate, risparmiare su altre spese, e guadagnare ulteriormente dallo scambio sul posto.
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario partire con un progetto che consideri le esigenze attuali e future dei consumi elettrici, il posizionamento e le potenzialità di irraggiamento del luogo, la qualità dei materiali dell’impianto, la loro corretta configurazione e manutenzione, l’adesione agli incentivi fiscali in corso.
Si parte esaminando l’attuale bolletta elettrica, che è indicativa degli attuali consumi di energia elettrica. Il dimensionamento dell’impianto ottimale parte da una valutazione attenta della bolletta attuale e da ciò che si desidera consumare in futuro.
Queste valutazioni ci consentono di definire un piano di rientro economico dell’investimento e dei guadagni futuri. Una volta selezionati, acquistati e installati i materiali, potrai utilizzare normalmente la corrente auto-generata, operando le previste manutenzioni.
Per ridurre i tempi di recupero, potrai eventualmente adeguare le abitudini e le principali routine in casa, come p.es. utilizzare preferibilmente di giorno (ovvero durante la produzione diretta di energia) i dispositivi di carico più pesanti (lavatrici, condizionatori, asciugatrici, etc.), abituandosi a consumare meno energia durante la notte.
Esiste un modo per utilizzare alla sera e alla notte l’energia prodotta in eccesso durante il giorno?
Sì, negli ultimi anni si sono affermati sistemi di accumulo con batteria per impianti fotovoltaici. La batteria permette di immagazzinare l’energia in eccesso dei momenti di maggior produzione e utilizzarla nelle situazioni di maggior fabbisogno o mancata produzione. Per incoraggiare questo tipo di soluzione, la spesa per le batterie di un impianto fotovoltaico oggi è interamente detraibile con la spesa dell’impianto fotovoltaico.
Quanto dura un pannello fotovoltaico?
I pannelli fotovoltaici presenti sul mercato oggi sono garantiti per +20 anni. Un modulo fotovoltaico di ottima qualità, installato correttamente e con una corretta manutenzione, può produrre energia per 60 anni o più.
A quale manutenzione deve essere soggetto l’impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico di bassa potenza per utenze domestiche è un sistema tecnologicamente semplice e con basse probabilità di guasti o malfunzionamenti. Le complessità aumentano però in caso di impianti fotovoltaici di maggiore potenza o destinati a usi industriali; in questi impianti sono previsti maggiori componenti, quindi aumentano le possibilità di usura, rottura, danneggiamento o malfunzionamenti
In ogni caso, per qualsiasi impianto fotovoltaico, si applicano i seguenti accorgimenti di manutenzione:
- Controllare regolarmente l’efficienza del sistema, in particolare dopo una serie di precipitazioni meteo o dopo episodi di precipitazioni consistenti
- Se l’efficienza dei pannelli varia dopo episodi di precipitazioni meteo, vanno controllati i collegamenti dei pannelli all’inverter. Questa operazione può essere molto semplificata disponendo di un sistema digitale di monitoraggio dell’impianto , che permette di individuare eventuali guasti.
- Negli impianti fotovoltaici la pulizia dei pannelli solari dovrebbe essere eseguita necessariamente con frequenza regolare. Soprattutto in impianti fotovoltaici di elevata potenza, la carenza di pulizia e manutenzione potrebbe causare inefficienze e cadute di rendimento. Su grandi impianti la mancanza di pulizia potrebbe comportare consistenti perdite economiche, ben superiori al costo della manutenzione.
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